Isola di MOTHIA e lo Stagnone
Questo luogo si trova a circa 50 Km da Scopello
La costa che da Trapani conduce a Marsala offre uno spettacolo straordinario, in cui si inseriscono le saline e la riserva delle “isole dello stagnone”, una vasta laguna di 2000 ettari, comprendente San Pantaleo (l’antica Mozia), la Scuola, Santa Maria e l’isola Grande, una laguna marina in cui le sue isole, tutte di proprietà privata ad eccezione delle più piccole, presentano un susseguirsi di ambienti: paludi salmastre, saline, pozze d’acqua dolce, giuncheti, macchie sempre verdi. La vegetazione spontanea si differenzia in funzione della distanza dal mare, lungo le coste si possono rinvenire accumuli di posidonia, calendule marine, presenti esclusivamente nella Sicilia Occidentale. Le zone umide dello stagnone offrono dimora a milioni di uccelli in migrazione dall’Africa (Aironi cenerini, Cavalieri d’Italia, Avocette, Gheppi). vaso bronzeo bifronte VI secolo a. C. Nel cuore della laguna si trova l’isola di Mothia, antica colonia fenicia dell’ VIII secolo a.C., florido centro commerciale di collegamento verso le rotte della Spagna e dell’Italia centrale, diviene per la sua la felice posizione geografica, al centro del Mediterraneo oggetto di interesse di Greci e Cartaginesi in lotta per il predominio della Sicilia, che la vedono coinvolta e definitivamente distrutta nel 397 a.C. quando Dionisio il Vecchio tiranno di Siracusa la conquista costringendo gli abitanti a fuggire dall’isola e a ripiegare nella vicina Lylibeo. Mothia costituisce un esempio di equilibrio perfetto tra paesaggio e monumenti, iniziato con questo secolo acquistò l’isola per eseguire scavi archeologici, che hanno portato alla luce numerosi reperti fenici e la statua del “Giovinetto con Tunica” rinvenuta nel 1979, tutti conservati nella villa Whitaker divenuta museo. In questo magnifico giardino mediterraneo uno dei luoghi più suggestivi da ammirare sono la necropoli, i mosaici, il “Tophet”, area sacra, dove si effettuavano sacrifici umani in onore di Baal e di Astarte, il “Choton”, piccolo porto artificiale usato probabilmente per il carico e lo scarico delle merci, la casa dei mosaici e numerosi resti che arricchiscono l’isola. Museo Whitaker Il museo creato da Giuseppe Whitaker, primo archeologo dell'isola, di origini inglesi nato (1850) e cresciuto a Palermo, conserva numerosi reperti degli scavi archeologici da lui compiuti a Mozia, Birgi e Lilibeo, oggetti recuperati in seguito a lavori agricoli, altri provenienti da donazioni e da acquisti effettuati sul mercato antiquario.Al suo interno troviamo un superbo gruppo in pietra con due leoni che azzannano un toro, una maschera ghignante, di significato apotropaico, vasi in pasta vitrea policroma, di tipo greco e punico, stele funerarie. Nella sala con il lucernario, vecchio cortile della palazzina Whitaker, si trova la famosa statua marmorea del cosiddetto "Giovane di Mozia", rinvenuta il 26 ottobre 1979, nel settore nord -orientale dell'isola. Realizzata in marmo bianco, a grana grossa cristallina, di provenienza microasiatica, la scultura è alta, allo stato attuale cm. 181. Tra i reperti, anche umili manufatti quali strumenti da lavoro domestico, e tanti altri oggetti di uso comune che documentano i molteplici aspetti della vita quotidiana.
LINKS UTILI:
Wikipedia - Info su MothiaFondazione Whitaker - Sito ufficiale
Archeologia - Approfondimenti